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INNAMORATI

 

di Carlo Goldoni

drammaturgia e regia di Vittorio Borsari e Manuel Renga

produzione CHRONOS3

 

 

 

IL TESTO

Gli innamorati è una fra le più belle commedie scritta da Goldoni nel 1759.

La storia è quella di due giovani innamorati che si tormentano benché niente si opponga al loro

amore. Dallo scontro fra i due giovani nasce una forte tensione che attraversa tutti i personaggi

della commedia e li rende talmente umani da sembrare contemporanei.

In questo testo tormentarsi per amore ed essere poi incapaci di amare diventa simbolo di una

contemporaneità nevrotica che non distingue più amore, passione e cinismo.

L’amore, il grande tema dello spettacolo, si manifesta attraverso gelosie, musi lunghi per ogni

minima ombra, ripicche da bambini, arrabbiature, scene di disperazione, clamorose rotture,

seguiti da pentimenti, suppliche e solenni giuramenti.

Si ride in questo spettacolo, ma grazie alla scrittura di Goldoni ci si fa anche prendere da momenti di

vera malinconia, rabbia e passione, e non si può non vedere la proiezione di noi stessi nei personaggi.

 

LA TRAMA

Milano, Eugenia Ridolfi, erede di una famiglia in rovina, frequenta da un anno il giovane e ricco

Fulgenzio. I due ragazzi sono innamoratissimi l'uno dell'altra, ma la relazione è tormentata, a causa

dell'impulsività di lui e, soprattutto, della gelosia di lei. Per esempio, Eugenia non sopporta che

Fulgenzio frequenti la cognata Clorinda, anche se è obbligato (suo fratello è infatti a Genova per

lavoro, perciò deve servirla finché l'uomo non torna). I due così si dividono spesso, ma altrettanto

spesso ritornano assieme.

Nel frattempo, il conte Roberto d'Otricoli, cliente di un amico di Fabrizio (il padrone di casa con la mania dell'arte), giunge a Milano. Fabrizio, che non vuole essere da meno dell'ospite, lo invita a pranzo, a dispetto della disastrosa situazione economica della famiglia. Nel frattempo, Eugenia chiarisce subito la sua situazione con Roberto, innamorato di lei, spiegandogli di essere innamorata di un altro uomo. Ma Fulgenzio, che non sa di questo chiarimento, si ingelosisce, e minaccia di suicidarsi. La fidanzata lo ferma, gli spiega a chiare lettere l'amore che prova per lui, e i due ormai sembrano aver fatto la pace. Ma Fabrizio ha invitato a pranzo anche Clorinda: Eugenia, esasperata e gelosa, la insulta e se ne va.

Il pranzo si svolge in maniera drammatica. I due giovani si chiariscono, ma quando Fulgenzio chiede se può accompagnare a casa Clorinda, Eugenia si offende: ricominciano a litigare e giungono alla rottura definitiva. La ragazza, per puntiglio e vendetta, accetta la proposta di matrimonio di Roberto: Fabrizio, che pure aveva voluto bene a Fulgenzio, ora che la nipote è fidanzata con un nobile, le proibisce di amarlo e frequentarlo ancora. La giovane acconsente, salvo poi pentirsene amaramente pochi minuti dopo: Fulgenzio infatti ritorna, con buone nuove per lei. Suo fratello è tornato da Genova: Clorinda passa di nuovo sotto la protezione del marito, e il ragazzo ha ottenuto il permesso di sposare la donna che ama. Inoltre Fulgenzio, per far piacere alla ragazza, le promette che non frequenterà mai più Clorinda. Eugenia, disperata, si trova costretta a dirgli che ormai è fidanzata: di fronte ai rimproveri che riceve dall'ex fidanzato, patendo il colpo, sviene. Quando rinviene, la sorella Flamminia le darà una bellissima notizia: ha spiegato la situazione a Roberto e questi, capendo la situazione, ha rotto il fidanzamento con Eugenia. Fabrizio si lascerà convincere dal fatto che Fulgenzio sposerà sua nipote senza chiederne la dote.

Subito dopo si celebra il tanto sospirato matrimonio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ADATTAMENTO DI CHRONOS3

Manuel Renga e Vittorio Borsari, dopo l’esperienza del lavoro sul teatro popolare con Dario Fo, su Storia di Qu e Mistero Buffo di questi ultimi anni, decidono di rileggere i temi contemporanei della commedia goldoniana attraverso però i codici della commedia dell’arte e del teatro popolare, andando a cogliere quelli che sono gli intimi intenti di questo genere di rappresentazione: raccontare le persone, raccontare il popolo, permettersi di smascherare le ipocrisie, gli inganni e le magagne di una società arrivista e dedita alla superficie.

Un adattamento drammaturgico per 4 attori, i quali, come nelle migliori tradizioni dei giullari e dei commedianti, reciteranno tutti i personaggi con l’ausilio delle maschere e di quella fisicità cara a quel tipo di teatro.

La scena sarà spoglia, da piazza, leggera ma piena di significato, piena di quel significato immaginifico che ogni spettatore farà la grazia di concederle; e allora pochi stracci diventeranno una stanza, alcune corde un soffitto, pochi piatti un lauto banchetto e il volto dell’attore diventerà quello di tre o quattro personaggi.

La commedia dell’arte andava a pungere nel vivo lo spettatore e così miriamo a fare anche noi, anche chi ci guarda sarà parte della storia, deciderà con noi come essa proseguirà, come essa sia destinata a finire.

Potrà l’amore vincere su tutto? Oppure più cinicamente sarà la dote e la finanza a governare il destino dei nostri Innamorati?

 

 

NECESSITA’ TECNICHE

Scena: la scena sarà composta da pochi elementi agili e adattata in base allo spazio che ci ospita, sia esso all’aperto (un parco, una piazza) o al chiuso (teatro auditorium).

Lo spazio minimo è 8m x 4m.

Luci: la necessità tecnica dipende dal luogo che ci ospiterà. La pianta luci sarà definita di volta in volta con i tecnici del teatro. La compagnia è in possesso di una dotazione propria in caso non sia presente in teatro.

Audio: lo spettacolo prevede musica dal vivo e musica registrata. La fonte è un computer MAC. Servirà un impianto con mixer dimensionato sullo spazio.

 

PUBBLICO

Lo spettacolo è adatto a qualsiasi tipo di pubblico. In particolare si presta anche a rappresentazioni scolastiche perché di particolare interesse sia l’autore, che il tipo di recitazione utilizzata.

 

COSTO

Il costo dello spettacolo, salvo altre indicazioni della compagnia, è di Euro 1000,00 netti, comprensivo di eventuale materiale luci mancante.

Il pagamento può essere fatto come contributo all’associazione oppure con regolare fattura.

La SIAE si considera a carico dell’organizzatore.

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