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Shakespeare without eyes


progetto di Manuel Renga, Vittorio Borsari e Valentina Malcotti
 

“Non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo.
Ciechi che vedono.
Ciechi che, pur vedendo, non vedono”.
Josè Saramago

La nostra è la società dell'immagine. E' tutta un pullulare di video, schermi, monitor, luci e segnali visivi, che rimbalzano, incessantemente, da tutti gli angoli delle città. Ci colpiscono come lampi. E noi ne siamo attratti come falene impazzite.
Così diventa interessante chiedersi cosa succederebbe, a un simile spettatore, se gli venisse chiesto di rinunciare alla guida dei propri occhi per affidarsi a quella di attori, che lo conducano in un percorso sensoriale unico fatto solo di immagini invisibili e delle voci dei personaggi di Shakespeare.
Succede qualcosa di inatteso. Succede proprio quel che lo stesso Shakespeare, nel prologo dell’ “Enrico V”, auspicava, quando chiedeva al pubblico di colmare con l’immaginazione ciò che i poveri mezzi teatrali di allora non potevano restituire alla vista.
“Da lì siamo partiti per vedere se e fino a che punto l’immaginazione poteva sopperire alle carenze della vista. Dopo un periodo di studio sui sensi, abbiamo pensato di provare a trasmettere informazioni attraverso udito, olfatto, gusto e tatto, normalmente sottovalutati poiché la vista tende ad essere il senso utilizzato in modo predominante. Ed ecco Shakespeare without eyes (...) una performance totalizzante, dove il pubblico viene bendato per poter seguire un percorso sensoriale e
fare un’esperienza immaginifica unica all’interno della trama dei grandi testi di W.Shakespeare”
Ognuno sarà invitato a fidarsi e lasciarsi guidare. Gli attori condurranno il pubblico - bendato e scalzo, per poter apprezzare meglio le caratterizzazioni tattili delle superfici - all’interno di uno spazio, in cui potrà immedesimarsi, di volta in volta, con uno o con l’altro dei personaggi.
Verranno somministrati cibo e bevande.
La performance dura dai 20 ai 30 minuti, a seconda di quanto il pubblico si fidi degli attori, per cui ci vorrà di volta in volta più o meno tempo per guadagnarne la fiducia.

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