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TESTASTORTA

la storia inventata

 

Drammaturgia di  Tobia Rossi

Tratto dal romanzo "Testastorta" di Nava Semel

Regia di Manuel Renga

Con Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò

Scene di Stefano Zullo e Marina Conti

Costumi di Nicole Leonardi

 

SINOSSI

Una favola per adulti sospesa tra Fantasia e Storia che racconta – attraverso lo sguardo sognante e spietato di un bambino – gli orrori della guerra, i buchi neri della nostra coscienza collettiva. 

Tommaso ha dieci anni quando viene adottato da due donne bizzarre e selvatiche, una madre e una figlia con un passato turbolento e qualche segreto che abitano un’immensa e fatiscente cascina in mezzo alla campagna. Siamo nell’Italia del Nord, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

Presto Tommaso si rende conto che nella soffitta, nella parte diroccata della cascina, c’è nascosto qualcosa. O qualcuno.

La fantasia di Tommaso si scatena, si lancia in improbabili esplorazioni e investigazioni, fino a far emergere una sconvolgente verità che lo riguarda da vicino, più di quanto egli non creda…

 

 

NOTE DI REGIA

Una drammaturgia fluida, che mescola l’io narrante alle situazioni del testo consente di viaggiare liberamente nel tempo e nello spazio, assumendo di volta in volta il punto di vista dei diversi personaggi, per raccontare questa storia così unica e così universale.

Il perché di questo spettacolo è presto detto: si tratta di un racconto, di una fiaba che mette in luce alcuni buchi neri della nostra storia, eventi che la mente vuole dimenticare, vuole epurare perché troppo dolorosi, che invece devono restare indelebili, marchiati a fuoco, perché i diritti fondamentali degli esseri umani non vengano mai più calpestati, anche se i recenti avvenimenti di cronaca lascerebbero pensare il contrario.

Abbiamo deciso di raccontare la storia di un bambino, Tommaso. Di una famiglia, madre e zia adottive. Di un piccolo paese nelle montagne del nord Italia. Questa scelta ci permette di raccontare la nostra storia usando lo strumento della fantasia che deforma, innalza, distrugge, impreziosisce senza rispondere a leggi razionali.

La storia inventata è una mistery story: nella soffitta c’è davvero qualcosa, oppure sono tutte invenzioni di Tommaso? Ma le invenzioni fanno rumore? Il nostro protagonista crede di no ed inizia così il suo percorso verso “la principessa”.

Ma quando tutto sembra andare per il meglio, la tranquilla routine della cascina, così faticosamente conservata dalle due donne, anche a scapito del proprio benessere, viene turbata. Ed è l’inizio della fine.

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