GHIACCIO
QUANDO:
16/12/23 ore 20:45 | Toscolonao Maderno - Auditorium Scuole Medie
GHIACCIO
“Abbiamo raggiunto la nuda anima dell’uomo”
Sir Ernst Shackleton
“Bisogna guardarsi da un’acqua silenziosa, da un cane silenzioso, da un nemico silenzioso”
Proverbio Yiddish
Un uomo che guida, un uomo che racconta. La conquista del Polo Sud.
Un viaggio in un seminferno bianco circondato da un gigantesco interminabile puzzle di ghiaccio e abitato da una natura impossibile e dai demoni della depressione. Scott, Amudsen e Shackleton sono stati gli ultimi pionieri di una sfida alla natura prima dell’era tecnologica, quando ancora il coraggio e la resistenza erano le uniche variabili su cui si poteva giocare la resistenza ancora prima della vittoria. Sir Ernest Shackleton e i 27 membri del suo equipaggio nei 22 mesi trascorsi prigionieri dei ghiacci ci hanno fatto giungere attraverso i propri diari le foto e le riprese un’avvincente testimonianza dell’ultima esplorazione dell’età eroica. Sebbene lontani dalla meta prefissata, l’attraversamento a piedi del continente Antartico, furono accolti in patria come vincitori, resuscitati da una tomba bianca come dal fallimento. Come ripercorrere le orme di una folle esplorazione in un continente lontano e dal paesaggio lunare, onirico, come ricreare la forza di una natura indomabile sempre pronta ad annientare i suoi ospiti, come raccontare gli stenti e i conflitti, il viaggio? Un uomo che guida, un uomo che racconta. Un manipolo di uomini al suo seguito ... due musicisti che dipingono. Un’equazione antica e semplice, nessuno dei due termini può essere escluso, le parole hanno bisogno di immagini per farsi carne, il sudore ha bisogno di sgorgare copioso, non può essere evocato, la fatica deve essere consumata: il viaggio compiuto.
Perché eclissarsi nel luogo più impervio del pianeta o nelle macerie di questa avventura? Come i viaggi, ipotetici o scientifici, sulla luna, la conquista del Polo è una sfida alla forza di gravità, l’inseguimento di un’utopia di leggerezza, la fuga dal peso del vivere: una lotta all’entropia. E così attraverso le gesta di questi antieroi in un programmatico oscillare tra comicità e cotè cupi, partiremo da situazioni verosimili per sviluppare conseguenze improbabili, o da ambienti paradossali per descriverli come concreti … e come Shackleton e i suoi, fallire l’apparente obiettivo principale per produrre effetti collaterali tanto più preziosi quanto imprevisti. Aia Taumastica e Teatro Pubblico Ligure augurano ai loro naviganti un buon viaggio e un felice ritorno.
Crediti
progetto di Massimiliano Cividati| testo e regia Massimiliano Cividati | con Massimiliano Cividati
e con Gennaro Scarpato - percussioni e Andrea Zani - pianoforte | consulenza musicale: Saul Beretta –Musicamorfosi | assistente alla regia e organizzazione Raffaella Bonivento | produzione Aia Taumastica e Teatro Pubblico Ligure